Il conseguimento del Diploma attribuisce il titolo di Consulente in Erboristeria Naturopatica, Diploma riconosciuto a livello europeo da Holistic Sciences Academy, da European Naturopathic School Association e in Italia dalla Federazione Italiana Naturopati.
Il conseguimento del Diploma attribuisce il titolo di Consulente in Erboristeria naturopatica, Diploma riconosciuto a livello europeo da Holistic Sciences Academy (HSA) l’Ente di formazione europeo che ha fondato le Scienze olistiche, da European Naturopathic School Association (ENSA), e in Italia dalla Federazione Italiana Naturopati.
In Italia, a differenza che in altri paesi europei dove i diplomi certificati da Ensa godono di riconoscimento internazionale come professione autonoma, la figura del Consulente erborista non esiste, perché non esiste un titolo legalmente riconosciuto che individua una professione regolamentata con un Albo professionale avente valore legale. Esistono medici, biologi, naturopati che si qualificano spesso come esperti in erboristeria o fitoterapia anche quando non hanno conseguito una Laurea magistrale in Scienze e Tecniche erboristiche.
Allo scopo di rendere l’attività di consulenza in materia di erboristeria a fitoterapia totalmente esclusiva, autonoma e indipendente da quella svolta da figure sanitarie, ENSA ha dato disposizione di definire il diplomato della Scuola di Erboristeria naturopatica Heilpraktiker come Consulente erboristico, anziché semplice erborista, in modo da non ingenerare equivoci circa il fatto che la sua attività si svolge in forma di consulenza, in ambito sociale, educativo, formativo e culturale e non in forma di attività diagnostica e terapeutica, come quella svolta in ambito sanitario e clinico da altre categorie.
Il Consulente in Erboristeria naturopatica, infatti, non ha il compito di fabbricare e miscelare preparati a base di erbe medicinali (competenza esclusiva dei farmacisti abilitati) e tantomeno di prescriverli per prevenzione e cura di disturbi e patologie (competenza esclusiva dl medico). Il suo compito è quello di educare il cliente a uno stile di vita globalmente più corretto in senso naturopatico, ossia sempre inserito all’interno di un programma olistico di ricerca del benessere e della qualità della vita, nel quale il ricorso ai benefici offerti dal mondo vegetale si concretizza nel contatto con la natura, la cura la coltivazione delle piante, il loro utilizzo a scopo alimentare e nutrizionale, la loro corretta modalità di assunzione per la promozione del benessere in caso di affezioni lievi e stagionali (suffumigi, tisane, decotti, diffusione e inalazione di oli essenziali, preparazione di creme, pomate, sciroppi, oleoliti), l’utilizzo di fiori di Bach e altre essenze floreali e vegetali, o quello di preparati spagirico-alchemici a base di erbe, nel rispetto della vita vegetale, ossia informando ed educando a vivere la propria vita in maniera coerente con i principi naturopatici.
L’erboristeria, secondo i principi naturopatici Heilpraktiker, non consiste solo nell’utilizzo di fitoterapici per la cura di affezioni di ogni tipo, disturbi e patologie, ma comprende invece tutto ciò che un individuo fa nel corso della sua vita per nutrire il corpo, la mente e lo spirito.
L’erboristeria, secondo i principi naturopatici Heilpraktiker, non consiste solo, come banalmente sostengono medici e biologi, nell’utilizzo di fitoterapici per la cura di affezioni di ogni tipo, disturbi e patologie, ma è tutto ciò che un individuo fa nel corso della sua vita per nutrire il corpo, la mente e lo spirito del contatto e della relazione con il mondo vegetale, nel quale forme di vita vegetale (e non la banale “farmacia della natura”) meritevoli di rispetto interagiscono con la nostra vita umana.
L’erboristeria non è solo biochimica, ma è vita affettiva, sociale e culturale, ed è uno degli aspetti che caratterizzano l’ambito personale di scelte di vita di ciascuno.
L’utilizzo delle piante officinali e medicinali o la semplice immersione nella natura e il contatto diretto con la vita vegetale, quindi, non significano sfruttamento indiscriminato di forme di vita vegetale ma si inserisce in un programma di stile di vita naturopatico nel quale la preparazione, la conservazione, l’utilizzo, il consumo e la fruizione dei benefici del mondo vegetale entra a far parte di un programma che coinvolge tutti gli aspetti della vita della persona e che riguarda il modo in cui alimentare la propria mente, le proprie relazioni con gli altri e con l’ambiente, e come dare un significato alla propria vita che vada al di là della semplice assunzione di preparati a base vegetale in sostituzione die farmaci.
Quando l’assunzione di un prodotto fitoterapico non è prescritta dal medico per motivi di prevenzione e cura di patologie, l’erboristeria va concepita come educazione al rapporto con il mondo vegetale: l’erboristeria naturopatica, a differenza della fitoterapia clinica, non concepisce e non utilizza erbe e piante come farmaci, prodotti che vanno assunti per curare qualche patologia o disturbo occasionale, ma è prima di tutto il modo in cui una persona ha scelto di vivere il suo rapporto ecologico con l’ambiente, nel rispetto dei principi e delle conoscenze che riguardano la botanica e le scienze erboristiche, al di fuori dell’ambito clinico e sanitario, e all’interno di quello educativo, formativo, culturale e sociale. Secondo la consulenza erboristica, la fitoterapia utilizza le piante per curare patologie, l’erboristeria naturopatica per promuovere il benessere.
Quindi, il consulente erboristico informa il cliente sulle caratteristiche di erbe e piante officinali e medicinali, la loro preparazione, il loro utilizzo in ambito alimentare, nutrizionale, terapeutico, fornisce cautele, avvertenze e precauzioni per il loro utilizzo e consumo secondo le evidenze scientifiche e della tradizione le quali siano universalmente accettate dalla comunità internazionale, aiutando il cliente a impostare la propria vita in armonia col mondo vegetale, nella massima consapevolezza del proprio ruolo nell’ambiente e del rispetto che deve portare a tutte le altre forme di vita.
Il Consulente erborista naturopatico è una figura professionale che la Costituzione e la legge italiana (art. 2222 e segg. del Codice Civile) riconoscono legittimato a svolgere una attività di carattere informativo e consultivo in materia di erboristeria.
Il Consulente erborista naturopatico è una figura professionale che la Costituzione e la legge italiana (art. 2222 e segg. del Codice Civile) riconosce, in quanto prestatore d’opera intellettuale, come legittimato a svolgere una attività di carattere informativo, formativo, educativo e consultivo in materia di erboristeria secondo l’approccio naturopatico.
Il conseguimento del Diploma della Scuola Heilpraktiker attribuisce il titolo di Consulente in Erboristeria naturopatica della Scuola di Naturopatia Heilpraktiker, Diploma riconosciuto a livello europeo da Holistic Sciences Academy (HSA) l’Ente di formazione europeo che ha fondato le Scienze olistiche, da European Naturopathic School Association (ENSA), e in Italia dalla Federazione Italiana Naturopati.
Ciò significa, concretamente, che il consulente erborista naturopatico non formula e non somministra cure, rimedi e protocolli terapeutici allo scopo di curare disturbi e patologie (il che costituirebbe la fattispecie penale di abuso della professione medica), ma elabora insieme al cliente un programma di stile di vita che inizia con la cura di una alimentazione corretta, secondo i principi universali e generali approvati dalla comunità scientifica internazionale, e si sviluppa attraverso la cura di ogni aspetto che favorisce il benessere del cliente, compresa l’attività fisica, la cura della mente e dello spirito, la cura della vita affettiva relazionale e sociale, dando particolare risalto al rapporto col mondo vegetale con il quale ricercare in maniera personalizzata una condizione di armonia e serenità.
Quindi, la pratica della consulenza erboristica è pienamente legittima in quanto non sconfina mai nell’ambito di competenza delle professioni sanitarie, proprio perché il titolo di consulente erboristicosi riferisce a una attività di consulenza che si svolge in ambito educativo, culturale e sociale e non in quello clinico sanitario.
Nessuno può impedire, per legge, che il consulente svolga la sua attività, in regola con la normativa fiscale e con partita IVA, fornendo la sua consulenza in materia di erboristeria, purché il programma di consulenza che il cliente intende adottare sia sottoposto all’autorizzazione del medico curante. Ciò perché il Consulente Heilpraktiker si occupa di promozione del benessere, e quindi riconosce al medico la competenza esclusiva a valutare eventuali condizioni di alterazione dello stato di salute le quali sconsiglino l’adozione di un certo stile di vita che preveda anche il consumo, l’assunzione e l’utilizzo di preparati erboristici.
Allo stesso modo, le altre figure professionali, prive di competenze specifiche in erboristeria naturopatica, ossia sui benefici che un corretto e rispettoso rapporto con erbe e piante può portare al benessere della persona (e non alla cura di patologie) devono astenersi dal prescrivere stili di vita e comportamenti che riguardano la sfera del benessere e della vita privata della persona, e che solo quest’ultima, con l’eventuale assistenza di un consulente Heilpraktiker, può decidere di adottare, in piena libertà e autonomia.
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